Home  »  Educazione fiscaleRegime forfettarioRegime ordinario   »   Superare il limite di fatturato in regime forfettario

Superare il limite di fatturato in regime forfettario

Per molte partite IVA in regime forfettario, l’inizio del nuovo anno significa avere a disposizione nuovamente l’intero limite di fatturato. Per altre invece, significa l’abbandono del regime agevolato in favore del regime di contabilità semplificata perché durante l’anno precedente si è sforato il limite di fatturato per restare all’interno del regime agevolato.

Nonostante l’annata un po’ particolare dovuta alla pandemia di corona virus che ha portato ad uno stato di lock down “perenne”, molti si stanno trovando ad aver superato il limite di fatturato e ci hanno contattato per sapere con esattezza come comportarsi e quali sono le conseguenze della loro nuova situazione. Vediamo quali sono i risvolti del superamento del limite di fatturato per i contribuenti in regime forfettario.

Andiamo per gradi prima, vediamo quali sono i limiti e come si calcolano per poi approfondire cosa succede quando si sforano.

Sommario

Unico limite di fatturato

I ricavi/compensi da tenere conto per il calcolo del limite di fatturato

L’apertura della partita iva in corso d'anno

Superamento del limite di fattorato

Il passaggio di regime

consulenza-partita-iva
Consulenza GRATUITA e senza impegno
con un consulente esperto di Partitaiva24

Unico limite di fatturato

Con la legge di bilancio del 2019 sono stati modificati i limiti di fatturato per i contribuenti forfettari.

Tutte le attività hanno un unico limite di fatturato che ammonta a € 65.000.

Ricordiamo che resta fermo l’applicazione di differenti coefficienti di redditività con i quali calcolare in maniera forfettaria il reddito imponibile. Questi coefficienti di redditività sono differenti a seconda all’attività svolta e quindi al codice ATECO.

Nella seguente tabella riassumiamo i diversi settori di attività con i loro codici ATECO di riferimento elencando l’unico limite di fatturato ed il loro coefficiente di redditività.

gruppo di settorecodice attività ATECO 2007limite ricavi/compensicoefficiente redditività
industrie alimentari e delle bevande(10 – 11)€ 65.00040%
commercio all’ingrosso e al dettaglio45 – (da 46.2 a 46.9) – (da 47.1 a 47.7) – 47.9€ 65.00040%
commercio ambulante e di prodotti alimentari e bevande47.81€ 65.00040%
commercio ambulante di altri prodotti47.82-47.89€ 65.00054%
costruzioni e attività immobiliari(41 – 42 – 43) – (68)€ 65.00086%
intermediari del commercio46.1€ 65.00086%
attività dei servizi di alloggio e di ristorazione(55 – 56)€ 65.00040%
attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, servizi finanziari ed assicurativi(64 – 65 – 66) – (69 – 70 – 71 – 72 – 73 – 74 – 75) – (85) – (86 – 87 – 88)€ 65.00078%
altre attività economiche(01 – 02 – 03) – (05 – 06 – 07 – 08 – 09) – (12 – 13 – 14 –
15 – 16 – 17 – 18 – 19 – 20 – 21 – 22 – 23 – 24 – 25 – 26 –
27 – 28 – 29 – 30 – 31 – 32 – 33) – (35) – (36 – 37 – 38 –
39) – (49 – 50 – 51 – 52 – 53) – (58 – 59 – 60 – 61 – 62 –
63) – (77 – 78 – 79 – 80 – 81 – 82) – (90 – 91 – 92 – 93) –
(94 – 95 – 96) – (97 – 98) – (99)
€ 65.00067%

I ricavi/compensi da tenere conto per il calcolo del limite di fatturato

Per i contribuenti forfettari l’imponibile viene calcolato in maniera forfettaria. La conseguenza di questa metodologia di calcolo del reddito, porta con sé l’indeducibilità dei costi sostenuti durante l’anno.

Il regime forfettario, non permette di “scaricare” le spese ma, le attribuisce in maniera forfettaria. I costi vengono attribuiti come differenza attraverso la forfettizzazione del fatturato in base al coefficiente di redditività della propria attività. Il reddito imponibile infatti, viene calcolato moltiplicando il fatturato del contribuente per il proprio coefficiente di redditività.

Facciamo un esempio:

Il signor B. comincia una nuova attività da web designer. A fine 2020 ha un fatturato di 10.000 € e il coefficiente di redditività per la sua attività il cui codice Ateco è 74.10.21 è del 78%.

Significa quindi, che il suo reddito imponibile ai fini fiscali sarà: 10.000€ x 78%= 7.800 €

Ricordiamo inoltre che per il regime forfettario la base imponibile per il calcolo delle imposte, almeno per il primo anno di attività, è uguale a quella usata per il calcolo dei contributi previdenziali.

Per il caso del sig. B., egli pagherà i contributi su un imponibile di € 7.800 alla gestione separata INPS (aliquota 25,72%). Facendo il calcolo esatto: € 7.800 x 25,72%= € 2.006,16.

L’apertura della partita iva in corso d’anno

Se avete aperto la vostra partita IVA con decorrenza 1/1 allora non avrete questo dubbio.

Spesso e volentieri però, la partita IVA viene aperta in corso d’anno. In questi casi è bene fare presente che il limite di fatturato che avrete a disposizione non sarà l’intero massimale ma dovrà essere ragguagliato. Per coloro che iniziano la loro attività durante l’anno e non quindi dal 1° gennaio, i ricavi conseguiti e/o i compensi percepiti vanno ragguagliati ad anno e confrontati con le soglie previste dalla legge che ha istituito il regime forfettario.

Cosa significa quanto appena detto?

Se si comincia l’attività il 1° gennaio si avrà a disposizione tutto il fatturato annuo, se invece la partita iva viene aperta il 1° primo luglio, il limite massimo sarà decurtato di 6 mesi ed il tetto massimo di fatturato sarà dimezzato.

Il contribuente in questione quindi, avrà a disposizione solo 32.500 € fino a fine anno. Inoltre, nel caso di apertura della partita IVA, per esempio il 15 luglio dovranno essere a loro volta calcolati i giorni ai fini del calcolo totale del limite di fatturato annuale.

Ecco l’operazione da effettuare per calcolare perfettamente il limite di fatturato in caso di apertura partita iva in corso d’anno.

fatturato max= € 65.000 – (€ 65.000 x (365 – giorni che mancano alla fine dell’anno)/365)

Superamento del limite di fattorato

Passiamo all’argomento più importante, ovvero, cosa succede se si supera il limite di fatturato annuo se si è in regime forfettario.

Per prima cosa, possiamo dire subito che valgono le stesse regole sia se si apre la propria partita IVA dal 1° gennaio sia se l’apertura avviene in corso d’anno.

Inoltre, le conseguenze sono identiche sia se si sfora di un euro sia se si sfora di migliaia di euro.

Se durante l’anno il contribuente forfettario avrà superato il proprio limite di fatturato, a partire dall’anno successivo sarà assoggettato al regime di contabilità semplifica.

Questo cambiamento comporterà la perdita di tutte le agevolazioni del regime forfettario (agevolazioni INPS, imposta sostitutiva, ecc.).

Per citare alcuni cambiamenti, si dovrà cominciare ad emettere le proprie fatture con IVA ed i professionisti saranno soggetti anche alla ritenuta d’acconto. Inoltre, cambieranno anche le imposte da pagare, infatti, non si sarà più soggetti ad un’unica imposta sostitutiva ma ci troveremo a dover pagare sia l’IRPEF che l’IRAP, oltre alle addizionali comunali e regionali.

Come se non bastasse, emettendo le fatture con IVA anche il numero di adempimenti durante l’anno sarà diverso infatti, si sarà soggetti a tutti gli adempimenti disposti dalla legge, come la liquidazione trimestrale dell’IVA e lo spesometro.

Ah è c’è anche l’obbligo della fatturazione elettronica.

Il passaggio di regime

La sopra citata comunque, non è l’unica delle ipotesi di passaggio di regime infatti, anche se il regime forfettario è il regime naturale dei contribuenti che ne posseggano i requisiti, in sede di apertura è possibile scegliere il regime che si pensa essere più adatto al proprio caso.  Per tutte le conseguenze del passaggio dal regime forfettario ad un regime IVA tradizionale di contabilità semplificata o al regime ordinario, rimandiamo ad uno dei nostri precedenti articoli dove viene spiegato molto chiaramente o alla richiesta di una consulenza preliminare gratuita.

Vuoi saperne di più?
Richiedi una consulenza gratuita e senza impegno
Autore: Michele (Partitaiva24.it)
Pubblicato il: 10/12/2020
Prima di andare via ti suggeriamo di leggere anche questi articoli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    63 commenti
  1. Giovanni Colacicco ha detto:

    Buondì io quest anno ho superato il limite dei 65000€ mi è stato detto che c’è un aumento notevole di contributi personali da pagare!!!
    C’è soluzione a ciò? Grazie

  2. Elias ha detto:

    Buonasera, io nel 2016 ho aperto la partita iva regime dei minimi e nel 2019 ho aderito al forfettario. Questo è l’ultimo anno in cui ho l’agevolazione delle imposte dal 15 % al 5% e vorrei usufruirne, ma prevedo di superare i 65.000,00 €. Il prossimo anno sarei comunque costretto a passare al regime ordinario, ma le imposte di quest’anno se supero il limite dei 65 mila quanto sarebbero ?

    • Michele (Partitaiva24.it) ha detto:

      Buongiorno Elias,

      se per il 2020 dovessi superare il limite pagherai comunque le imposte come forfettario, anche la parte eccedente. Dal 2021, perdendo il regime agevolato, comincerai a pagare le imposte secondo le regole ordinarie.