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Regime forfettario – in dichiarazione vanno solo i ricavi incassati

IL QUESITO

Buonasera Partita iva 24,

sono un agente di commercio in regime forfettario, nel 2017 ho emesso una fattura per provvigioni che però è stata incassata nel 2018. Arrivati a marzo 2018, ho ricevuto la CU dove non era presente la quota di provvigioni che riferiscono a quest’ultima fattura. Adesso, ciò che mi chiedo è se in dichiarazione dei redditi dovrò inserire o meno anche le provvigioni fatturate nel 2017 ma incassate nel 2018. Nel modello unico dovrò dichiarare anche le provvigioni non incassate oppure dovrò seguire l’importo della CU/2018 ricevuta dall’azienda mandante dove non sono comprese le provvigioni della fattura non incassata?

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La risposta del consulente

Per rispondere da subito alla domanda, possiamo dire che il contribuente che opera in regime forfettario determina il reddito imponibile in maniere forfettaria (da qui il nome del regime) ed adotta il principio di cassa (viene tassato solo ciò che si è effettivamente incassato dal 1/1 al 31/12 di ogni anno).

Tornando alla determinazione del reddito del contribuente forfettario, il reddito imponibile viene ottenuto applicando ai ricavi incassati (le provvigioni dell’agente) nel periodo d’imposta, il coefficiente di redditività che varia a seconda del codice ATECO assegnato all’attività economica. A questo prodotto inoltre, dovranno essere dedotti i contributi previdenziali obbligatori per legge, INPS ed ENASARCO nel caso del contribuente in esame. Inoltre, chi aderisce al regime forfettario è tenuto al versamento di un’imposta sostitutiva la quale sostituisce l’IRPEF, l’IRAP e le relative addizionali. A seconda della condizione del contribuente, se start-up o meno, l’aliquota dell’imposta sostitutiva sarà del 5% o del 15%.

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Autore: Roberto Scurto
Pubblicato il: 06/11/2018
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