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Chiusura d’ufficio della partita iva

Aprire la partita IVA, certamente, non è una scelta da prendere a cuor leggero. Inoltre, capita che molti italiani si trovino in possesso di una partita IVA pur non avendola mai usata e con la necessità di chiuderla.

Due domande, allora, sorgono spontanee: “Come si chiude una partita IVA mai usata? Che succede se ho dimenticato di chiudere la mia partita IVA?”

Con il contributo di oggi cercheremo di rispondere a questi due quesiti, analizzando il caso del professionista e della ditta individuale. Partiamo!

Sommario

La normativa

La chiusura della partita iva

La ditta individuale

I professionisti

Quanto costa chiudere una partita iva

La chiusura d'ufficio di una partita iva inattiva

Verificare lo stato della propria partita iva

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La normativa

Il titolare di partita IVA che termina la propria attività è obbligato a comunicare la propria cessazione all’Agenzia dell’Entrate entro 30 giorni e richiedere contestualmente la chiusura della propria posizione.

Le disposizioni che obbligano il contribuente a questa comunicazione si trovano contenute nell’art. 35 del DPR 633/72, insieme alle norme riguardanti l’inizio attività, la variazione e la relativa cessazione.

All’interno dei commi 3 e 4 del suddetto articolo, si afferma che nel caso di variazione della posizione (inclusa la cessazione) il contribuente deve darne comunicazione entro 30 giorni all’Agenzia dell’Entrate attraverso i modelli conformi.

La chiusura della partita iva

La ditta individuale

La chiusura della partita IVA per le ditte individuali, agenti e procacciatori d’affari deve essere fatta attraverso la comunicazione Unica. Non basta rivolgersi solo all’Agenzia dell’Entrate.

I professionisti

Coloro che non sono obbligati all’iscrizione in Camera di Commercio, come i liberi professionisti e freelance, ovvero coloro che non svolgono un’attività d’impresa, dovranno darne comunicazione solo all’Agenzia dell’Entrate e all’INPS per chiudere anche la loro posizione previdenziale.

Nel caso di chiusura di una ditta, come detto in precedenza, è necessario utilizzare la procedura ComUnica. Ci si dovrà rivolgere, quindi, ad un intermediario che sia abilitato a tale procedura.

Anche nel caso del professionista è, comunque, consigliabile rivolgersi ad un intermediario per trasmette telematicamente la propria pratica di chiusura, attraverso il canale Entratel.

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Quanto costa chiudere una partita iva

Riguardo i costi di chiusura è importante distinguere tra il caso della ditta e quella del lavoratore autonomo.

Per la chiusura della partita IVA del lavoratore autonomo (liberi professionisti e freelance), così come per l’apertura, non sono previsti dei costi (a parte l’onorario del professionista che eventualmente incaricherete).

Nel caso di un’impresa iscritta in Camera di Commercio, per la cancellazione è previsto il pagamento di alcuni diritti di segreteria, bolli e costi di istruttoria che in sostanza sono uguali a quelli sostenuti in sede di apertura.

La chiusura d’ufficio di una partita iva inattiva

Come abbiamo visto in un un articolo precedente, in cui abbiamo parlato della cancellazione d’ufficio delle partite IVA inattive, con l’articolo 7- quater del decreto legge 193/2016 tale procedura è stata avviata  per le partite IVA inattive da 3 anni.

Ai titolari di partita IVA che hanno terminato la loro attività, ed anche se obbligati a darne comunicazione non l’hanno fatto, l’Agenzia dell’Entrate ha provveduto alla cessazione d’ufficio senza applicare delle sanzioni.

Le partite IVA inattive da 3 anni, quindi, vengono cancellate dall’Agenzia previa comunicazione al contribuente.

In ogni caso, dopo la comunicazione, se lo stesso contribuente vuole mantenere attiva la sua partita IVA può rivolgersi direttamente all’Agenzia dell’Entrate per opporsi alla chiusura.

Ricordiamo che, dopo la cessazione d’ufficio, la partita IVA potrà definirsi chiusa solo da parte dell’Agenzia dell’Entrate. Se si tratta di una ditta individuale, invece, è necessario verificare anche la corretta chiusura della propria posizione in Camera di Commercio.

Verificare lo stato della propria partita iva

Per verificare lo stato della propria partita IVA, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione un tool “verifica partita IVA” tramite il quale è possibile conoscere lo stato di una partita IVA.

Il servizio è gratuito ed è possibile sapere lo stato di attività del contribuente, la denominazione della partita IVA, i relativi dati del titolare e l’eventuale data di chiusura.

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Autore: Michele (Partitaiva24.it)
Pubblicato il: 11/05/2021
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