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Bonus INPS 1000 € professionisti

Dal 19 giugno 2020 INPS ha messo a disposizione la procedura per la richiesta del bonus da parte dei professionisti INPS. Gli stessi professionisti rimasti esclusi dalla possibilità di richiedere il contributo a fondo perduto di agenzia dell’entrate messo a disposizione per gli imprenditori (artigiani, commercianti, agenti di commercio).

Sommario

Come determinare il reddito del professionista forfettario?

Cosa fare per calcolare il reddito 2020 e il reddito 2019

Chi ha avviato la propria attività dopo il 30 aprile 2019 sarà escluso?

Come fare la domanda del bonus 1000 € in autonomia

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Il nuovo bonus inps di 1000 € per il mese di maggio, disciplinato dall’art. 84 del DL Rilancio, a differenza dei precedenti bonus di € 600 prevede la necessità del rispetto di requisiti reddituali per averne diritto.

I professionisti iscritti in gestione separata INPS per avere diritto al nuovo bonus di € 1000, secondo quanto recita il decreto dovranno:

aver subito una comprovata riduzione di almeno il 33% del reddito del secondo bimestre del 2020, rispetto al reddito del secondo bimestre del 2020 […] A tal fine il reddito è individuato secondo il principio di cassa come differenza tra i ricavi e i compensi percepiti e le spese effettivamente sostenute nel periodo interessato e nell’esercizio dell’attività, comprese le eventuali quote di ammortamento”.

In prima battuta il calcolo sembra molto semplice tuttavia a nostro avviso non sarà sufficiente valutare la semplice differenza tra le fatture emesse e i costi sostenuti per i mesi in questione. Gli aspetti da considerare potranno essere anche altri.

Inoltre, nel testo del decreto non si tiene conto dei contribuenti che non determinano il loro reddito in maniera analitica. Una categoria su tutti è quella dei professionisti in regime forfettario.

Come determinare il reddito del professionista forfettario?

Il 20 agosto, ben 3 mesi dopo la pubblicazione del decreto rilancio in gazzetta ufficiale, sono arrivati i primi chiarimenti da parte dell’agenzia dell’entrate.

Attraverso la circolare 25/E l’agenzia esprime il suo parere chiarendo che il reddito si determina con il principio di cassa come differenza tra ricavi e compensi percepiti e costi sostenuti con il principio di cassa anche per i contribuenti forfettari.

Per la possibilità di ottenere l’indennità quindi è assolutamente irrilevante il regime adottato dal contribuente.

L’agenzia attraverso la circolare giustifica questa sua posizione che la determinazione forfettaria del reddito è rilevante solo ai fini della determinazione dell’imposta sui redditi prescindendo dalla determinazione del reddito valido ai fini della fruizione del bonus in esame.

Cosa fare per calcolare il reddito 2020 e il reddito 2019

I professionisti forfettari dovranno quindi attivarsi per il calcolo dello scostamento del proprio reddito tra 2020 e 2019.

Ricordiamo che ai fini dei componenti positivi di reddito si dovrà tener conto delle fatture incassate nei mesi di interesse a prescindere da quando queste siano emesse. Lato costi invece, la situazione si fa più difficile.

Le difficoltà sorgono nella gestione delle fatture ricevute. Come sappiamo i forfettari non hanno grande interesse nella gestione delle fatture d’acquisto poiché non sono deducibili (anche se si ha l’obbligo di conservazione). Il grosso problema sta nello rintracciare i pagamenti.

Immaginiamo quindi dei grossi problemi nel calcolo del proprio reddito per i contribuenti che vista l’impossibilità di non dedurre i propri costi abbiano rinunciato a farsi emettere fattura o conservare le ricevute per le spese relative alla propria attività professionale.

Concludendo, sempre nell’ipotesi che i contribuenti tutto vogliano fuorché avere problemi con il fisco e rispettare i requisiti prescritti ci chiediamo come sia possibile che i chiarimenti in merito ad una questione così importante siano arrivati così in ritardo?

Inoltre, per quei contribuenti che abbiano effettuato i calcoli in maniera errata quale sarà il comportamento da tenere? Questa volta i chiarimenti e le istruzioni arriveranno in tempi brevi?

Chi ha avviato la propria attività dopo il 30 aprile 2019 sarà escluso?

Altro aspetto, non di secondaria importanza, è relativo ad i contribuenti che, avendo iniziato la loro attività a partire da maggio 2019, non potranno fare il confronto reddituale rispetto all’anno precedente. Potranno richiedere comunque il bonus INPS di 1.000 € oppure saranno totalmente esclusi?

Senza nessuna altra circolare esplicativa e attenendosi letteralmente alla norma, i professionisti che hanno avviato la loro attività successivamente al 30/04/2019 non potranno accedere a tale misura in quanto non hanno un termine di confronto con l’anno precedente e non si potrà verificare in alcun modo il calo reddituale.

Ad oggi INPS non ha dato alcuna indicazione ma si è limitata a rendere disponibile la procedura online per effettuare la richiesta. Siamo speranzosi che nei prossimi giorni la stessa INPS pubblicherà una circolare esplicativa che scioglierà tutti i nostri dubbi.

Per chi al momento sia indeciso, o si trovi al limite con il calo reddituale consigliamo di temporeggiare con l’invio della propria domanda fino a nuove comunicazioni dirette ed ufficiali. Più volte è stato ribadito che non si tratta di un click day ed il denaro verrà erogato a tutti gli aventi diritto.

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Come fare la domanda del bonus 1000 € in autonomia

Vediamo adesso attraverso degli screenshot la procedura per richiedere il nuovo bonus INPS da 1000 € in totale autonomia.

Per prima cosa, come per la richiesta del bonus di € 600 dei mesi precedenti sarà necessario accedere alla propria area riservata INPS. Anche in questo caso non servirà il PIN completo ma basterà il PIN semplificato (ovvero le prime cifre che vengono inviate direttamente per email o sms al termine della procedura di registrazione).

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Una volta autenticati, troveremo la nostra anagrafica, per procedere all’invio della domanda dovremo cliccare in alto a sinistra alla voce indennità covid-19 e successivamente su invio domanda.

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Il sistema ci chiederà di confermare nuovamente i nostri dati prima di procedere. La schermata successiva ci riporterà quali sono i requisiti ed i soggetti a cui è rivolta la misura.

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Cliccando sul tasto avanti, dovremo scegliere l’indennità per la quale stiamo facendo richiesta.

Nel caso dei liberi professionisti iscritti in Gestione Separata INPS titolare di partita IVA dovremo porre il flag sulla terza casella: “indennità per il mese di maggio“. Inoltre, sarà necessario compilare il menù a tendina con le stesse opzioni dell’immagine sottostante.

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L’immagine successiva è un’autocertificazione di possesso dei requisiti. Per andare avanti con la procedura è obbligatorio selezionare tutte le caselle.

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L’ultimo step consiste nel verificare che tutti i dati siano corretti e scegliere le opzioni di pagamento. Se fosse tutto corretto potremo cliccare su conferma e inviare la nostra domanda.

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Concludendo, vogliamo ricordare che al momento non è presente alcuna circolare esplicativa dell’INPS. Consigliamo di attendere qualche giorno aspettando chiarimenti ufficiali prima di inoltrare la propria domanda in modo da assicurarsi di possedere tutti i requisiti richiesti.

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Autore: Michele (Partitaiva24.it)
Pubblicato il: 20/06/2020
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