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Come funziona il multilevel marketing

Uno dei sistemi di distribuzione di prodotti e servizi che èsempre più utilizzato a livello nazionale è il multilevel marketing o network marketing.

Ma come funziona il multi level marketing? E soprattutto come viene tassato? Si deve aprire partita IVA per il multilevel marketing? Con il contenuto odierno cercheremo di fare chiarezza su quest’attività. Per prima cosa ovviamente è importante capire che cosa è e come funziona questo sistema distributivo. Vediamolo subito!

Sommario

Cos'è e come funziona il multilevel marketing

La normativa del network marketing

La disciplina fiscale per il multilevel marketing

Il multilevel marketing svolto in maniera professionale

Network marketing vs vendita porta a porta

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Cos’è e come funziona il multilevel marketing

Il multi level marketing o network marketing, come dir si voglia, è un sistema distributivo utilizzato ormai da moltissime aziende, uno degli esempi che tutti in cui sicuramente ci siamo imbattuti è quello relativo ad i prodotti “Herbalife” o quelli “Avon”. Con questo sistema, il consumatore stesso dopo aver acquistato il prodotto o il servizio dal venditore può a sua volta trarre un profitto consigliando ai propri amici, conoscenti i prodotti/servizi acquistati ricevendo una provvigione. Il beneficio economico però non termina qui. Infatti, le provvigioni non giungono solo per le vendite effettuate in prima persona ma anche dalle vendite delle persone che a loro volta sono state introdotte nel canale distributivo dal primo consumatore. In questo modo si viene a creare un vero e proprio schema piramidale o multi livello per l’appunto.

Nel nostro paese, dal punto di vista legislativo, il network marketing è regolato dalla legge n. 173 del 17/8/2005, la quale disciplina anche le vendite porta a porta dato il “simile” meccanismo di approccio alla vendita.

La normativa del network marketing

Come detto poc’anzi, con la legge n.173 del 2005, viene regolato il sistema del marketing multilivello. La normativa, date le molte truffe che sono state messe in atto attraverso questo schema di vendita, tutela molto i consumatori che si avvicinano per la prima volta a questa realtà. Infatti, i vincoli sull’acquisto dei prodotti, gli obblighi riguardo la formazione degli incaricati alla vendita e all’etica stessa nell’approccio alla vendita sono molti e stringenti. Inoltre, per cercare di aumentare al massimo la tutela del consumatore contro le truffe, così come per i venditori porta a porta, anche chi effettua delle vendite secondo il sistema di network marketing è obbligato ad il possesso del tesserino di riconoscimento.

La disciplina fiscale per il multilevel marketing

A proposito della tassazione del marketing multi livello è necessario partire facendo una distinzione, come nel caso del venditore porta a porta. Infatti, a seconda dell’inquadramento da venditore occasionale piuttosto che professionale la situazione è differente. Il discrimine in questo caso è legato all’importo degli incassi del venditore.

Nella legge n. 173 del 2005, all’art. 3 si afferma che l’attività viene intesa come occasionale fino ad un incasso netto annuo che non superi i 5.000 €. Su questa cifra deve essere tenuto conto di una deduzione forfettaria del 22% perciò la quota di fatturato massimo del nostro networker occasionale potrà essere di € 6.400.

La tassazione di questi redditi derivanti dall’attività di network marketing avviene attraverso una ritenuta alla fonte del 23% che sarà calcolata sempre al netto della deduzione forfettaria e quindi sul 78%.

Inoltre, come precisato nell’art. 25- bis comma 6 del D.P.R n. 600\73, la ritenuta che andrà ad effettuare l’impresa mandante è a titolo d’imposta ed il venditore non è tenuto a sommare altri eventuali redditi ai fini IRPEF.

Chi svolge un’attività economica attraverso il multilevel marketing quindi, non dovrà dichiarare il suo reddito da networker nel modello unico se di importo minore di € 6.400 lordi.

Inoltre, fino al raggiungimento di questo limite il venditore non avrà l’obbligo dell’apertura della partita IVA e dell’applicazione dell’IVA sui suoi compensi.

Nei confronti dell’impresa, egli dovrà solamente rilasciare una ricevuta per l’importo delle provvigioni spettanti e sarà la stessa che successivamente verserà la ritenuta a titolo d’imposta.

Il multilevel marketing svolto in maniera professionale

Se il networker durante l’anno supera i 5.000 € netti attraverso la propria attività, la musica cambia.

In questi casi sarà necessaria l’apertura della partita IVA, la relativa emissione di fatture sulle provvigioni ed il versamento dell’IVA poiché l’attività non viene più intesa come occasionale ma sarà inquadrata in modo professionale.

Il meccanismo esposto prima della ritenuta sulle provvigioni verrà impiegato anche oltre la soglia dei 5.000 €. In questo senso, il contribuente sarà ancora una volta esonerato dalla dichiarazione dei redditi derivanti da quest’attività ma dovrà soltanto presentare la dichiarazione IVA in forma autonoma.

A livello contributivo, chi svolge l’attività di network marketing, come per il venditore porta a porta, è tenuto all’iscrizione alla gestione separata INPS ed al relativo versamento dei contributi previdenziali.

Il versamento dei contributi per la Gestione Separata INPS non segue le regole tradizionali per i professionisti senza cassa. I contributi previdenziali di chi effettua l’attività di network marketing, dovranno essere versati per un terzo dal venditore e per 2/3 dall’azienda.

Il networker, operante in modo professionale, dovrà quindi porre in fattura anche le trattenute per i contributi INPS, del valore di un terzo dei contributi dovuti.

L’art. 44 del D.L. n. 269/2003 afferma che i soggetti incaricati delle vendite sono obbligati all’iscrizione alla Gestione Separata INPS nel momento del superamento di € 5.000 di provvigioni nette. Possiamo dire quindi che il venditore sarà obbligato all’iscrizione alla Gestione Separata INPS nel momento in cui scatta anche l’obbligo dell’apertura della partita IVA e la sua attività da occasionale diventa professionale. Da quel momento in poi, i contributi saranno versati sulla parte eccedente sulla parte eccedente i 5.000 € di provvigioni nette.

Nota importante da ricorda è che come i venditori a domicilio, anche chi effettua la vendita attraverso il multilevel marketing non può aderire al regime forfettario poiché ha una propria disciplina fiscale.

Network marketing vs vendita porta a porta

Concludendo è bene fare la distinzione tra le figura del venditore porta a porta tradizionale e chi svolge la propria attività attraverso il network marketing. Anche se dal punto di vista fiscale e contributivo le due figura professionali rispettano le stesse norme, dal punto di vista delle modalità di guadagno ci sono delle differenze.

Infatti, mentre il venditore porta a porta ha il solo interesse di ricercare un nuovo cliente ed effettuare una vendita, chi svolge la propria attività attraverso il network marketing oltre che la ricerca della vendita, ricerca anche un nuovo incaricato alla vendita da far entrare nella propria rete.

I livelli di remunerazione per un networker infatti, sono sostanzialmente due:

Gli stessi venditori quindi, non hanno il solo incentivo a vendere il loro prodotto ma anche quello di reclutare nuovi venditori per aumentare le proprie entrate. I secondi, sono a loro volta incentivati a coinvolgere altri incaricati fino a creare una vera e propria piramide di vendita.

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Autore: Michele (Partitaiva24.it)
Pubblicato il: 23/03/2018
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    3 commenti
  1. Emotions ha detto:

    Ciao, vorrei sapere se è possibile avere una stessa partita iva per i guadagni derivanti da due nework marketing.
    Come funziona?
    Grazie!

    • Michele (Partitaiva24.it) ha detto:

      Buongiorno,

      si, potrai svolgere entrambe le attività fatturando con un’unica partita iva. Se volessi dividere i due guadagni potrai utilizzare un sezionale di fatturazione.

  2. Giuseppe ha detto:

    Articolo interessante ed esaustivo… complimenti per la redazione